A mille chilometri dal Polo nord,  in Norvegia, è nato un progetto straordinario che richiama alla mente la famosa Arca della Bibbia: è lo Svalbard Global Seed Vault

di Valerio Carioli

Può essere considerata una gigantesca cassaforte scavata in un ghiacciaio a settanta metri di profondità, inaccessibile al pubblico e sorvegliata 24 ore su 24. Ma cosa vi è nascosto dentro?  Opere d’arte, soldi, oro? No. Solo ed esclusivamente semi.

Questo caveau contiene infatti già quattro milioni di specie di semi, una coppia per ogni specie, conservati a una temperatura di 18 gradi sotto zero, ideale per la loro conservazione. Lo scopo di questo progetto è conservare la biodiversità vegetale per le generazioni future e avere sempre campioni su cui lavorare.

In molti paesi è già presente una banca di semi, ad esempio in Italia si trova a Bari, ma molte di queste si trovano in condizioni precarie e di malfunzionamento e ciò determina il deterioramento dei campioni, che risultano inutilizzabili. Sta proprio qui l’importanza di avere una banca globale di semi che sia completa e ben funzionante, cosi da garantire cibo alle generazioni future eventualmente minacciate da guerre e cambiamenti climatici.

La struttura dello Svalbard Global Seed Vault – come è rappresentata dalla figura – è semplice ma efficace: dall’esterno è visibile solo l’ingresso, formato da una grande porta monolitica; si accede e si percorre un corridoio scavato nella roccia lungo 125 metri, alla fine del corridoio si trovano tre grandi magazzini dove sono conservati i semi. Tutta la struttura è coperta dal ghiaccio perenne del permafrost, che permette all’edificio di restare sempre a una temperatura costante di quattro gradi sotto zero, mentre nei magazzini la temperatura è sempre di diciotto gradi sotto lo zero.

“L’esempio del sistema delle Svalbard dimostra che, nonostante le differenze politiche ed economiche, gli sforzi collettivi per conservare la diversità delle colture e assicurare una fornitura globale di cibo per il futuro continuerà ad essere forte” ha dichiarato Marie Haga, direttrice esecutiva di Coop Trust, in occasione dell’ultimo deposito effettuato nella struttura. “Insieme, le nazioni che hanno depositato le loro collezioni di semi rappresentano oltre un quarto della popolazione mondiale” precisa la Haga