È così che si è presentato in campagna elettorale il presidente delle Filippine Duterte, protagonista in questi giorni dell’incontro con Donald Trump

di Yuki Bartoli & Francesca Carli

“Hitler ha massacrato 3 milioni di ebrei, nelle Filippine ci sono 3 milioni di drogati, sarei felice di macellarli tutti. La Germania ha avuto Hitler, le Filippine possono contare su… di me.” Queste sono state le parole che hanno permesso al candidato Rodrigo Roa Duterte di vincere le elezioni nel maggio del 2016. Il suo progetto prevede l’eliminazione della Shaboo, droga diffusa soprattutto in oriente, attraverso l’uccisione dei tossicodipendenti e degli spacciatori

Convulsioni, atteggiamenti violenti, totale mancanza di sonno, perdita di appetito, di denti e di capelli, e per alcuni perfino la deformazione del viso. Sono gli effetti a breve e medio termine della shaboo ( anche conosciuta come “ice” e “crystal meth”), un mix letale di caffeina e metanfetamina

Duterte ha dichiarato guerra a tutto questo, facendo scendere per strada gli “squadroni della morte”, una formazione paramilitare non ufficiale , per eseguire delle vere e proprie esecuzioni; infatti da quando è presidente sono state uccise più di 8 mila persone

Ma il popolo filippino era davvero consapevole delle conseguenze che avrebbe portato un tale tiranno? O è stato eletto solamente per paura? L’unica certezza che abbiamo è il numero di voti che ha ottenuto alle elezioni, notevolmente superiore alle aspettative dei media. Il 36,8 per cento della popolazione filippina ha votato per il “Punitore”. Ma, come la storia ci insegna, il male non si distrugge con il male