Un mistero che risale alla fine del 1600, ma ancora oggi intriga e ispira film e serie tv: che fine hanno fatto i coloni perduti di Roanoke?

di Ludovica Celletti e Luca Sfrecola

Ci troviamo nel XVI secolo, le Americhe sono state scoperte da circa un secolo, ma la colonizzazione del Nuovo Mondo è ancora all’inizio. Roanoke Island (attuale Manteo), North Carolina, America del Nord, 1584

Una prima compagine di coloni inglesi giunse sull’isola per mappare ed esplorare il territorio con lo scopo di dare luogo a futuri insediamenti; una seconda toccò tale area nel 1585 con l’incarico di condurre una missione militare e scientifica, ma l’esito si rivelò essere tutt’altro che pacifico e ciò rese le relazioni con i nativi del posto molto turbolente, dando origine a delle tensioni

Una terza ed ultima ondata sbarcò sull’isola nel 1587. C’erano 17 donne e 11 bambini accompagnati da circa 90 uomini, segno inequivocabile che intendevano stabilirsi nel Nuovo Mondo. Dopo un breve periodo, un ristretto manipolo di coloni ritornò in Inghilterra per fronteggiare la guerra Anglo-Spagnola, lasciando sull’isola circa un centinaio di persone, ma al loro ritorno trovarono un’amara sorpresa: delle loro famiglie non v’era più traccia e il villaggio era stato completamente raso al suolo… Non vi erano né segni di lotta, né di violenza, né tanto meno resti umani

L’unico messaggio lasciato fu un vero e proprio enigma, una misteriosa incisione su un albero a caratteri cubitali: “Croatoan”, che, secondo molti, poteva indicare il trasferimento dei coloni sulla vicina isola di Croatoan (odierna isola di Hatteras). Tale considerazione fu subito smentita; infatti il capospedizione inglese John White di lì a poco organizzò una missione esplorativa della suddetta isola, ma vi erano solo nativi e nessuna traccia dei coloni

Sulla sorte della comunità di Roanoke ci si interroga ancora oggi. Tra le ipotesi più accreditate abbiamo quella secondo cui i colonizzatori si siano assimilati alle varie tribù locali, ma ciò non spiega il fatto per cui, tra gli indigeni di Roanoke non siano mai stati viste le persone scomparse e perché gli inglesi non abbiano lasciato segni più espliciti di una semplice scritta su un albero

Tutto ciò fa, infatti, pensare che le iscrizioni non siano state prodotte da chi si era stabilito sull’isola. White, difatti, si era raccomandato con i suoi uomini di apporre il simbolo della croce di Malta sotto ad ogni loro messaggio, non presente sulla corteccia della pianta esaminata

Un’altra congettura, elaborata per spiegare la sparizione della colonia di Roanoke, avanza la tesi che i coloni siano stati uccisi da una popolazione demoniaca, e la troviamo nel famoso telefilm americano sul paranormale “Supernatural”

Inoltre, per un periodo di tempo circolò una voce secondo cui a Roanoke fossero presenti delle pietre raffiguranti le morti degli abitanti in rapida successione, voce prontamente screditata dagli studiosi, i quali – non avendo prove tangibili di tale testimonianza – decisero di accantonarla. Questo enigma è, a tutt’oggi, molto discusso dagli scienziati, i quali non sono ancora riusciti ad arrivare ad una conclusione plausibile

L’argomento ha guadagnato parecchio interesse anche nel mondo del cinema, tant’è che sono state molte le pellicole, soprattutto horror e thriller, che tra la fine del ‘900 e l’inizio degli anni 2000 si sono ispirate a questa storia, arrivando a creare quelli che oggi vengono considerati dei capolavori cinematografici. Uno di questi, il cui titolo è “Nella mente del serial killer”, si serve, infatti, proprio di un riferimento ai fatti di Roanoke per raccontare l’intricata trama del film

Detto ciò, riusciremo mai a scoprire cosa successe ai coloni di Roanoke? O è un evento talmente inspiegabile da essere destinato a rimanere senza risposta per sempre?