Sono passati quasi 60 anni dai tragici fatti di Dallas e ancora i  dubbi permangono: fu davvero Oswald a sparare? Ma soprattutto, ci sono ancora documenti segreti sulla vicenda?

di Luca Sfrecola

Il 22 novembre 1962 il Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy venne ucciso, stando a quanto riferito successivamente dalle autorità statunitensi, dall’ex marine Lee Harvey Oswald mentre si trovava a bordo di una vettura scoperta con sua moglie Jacqueline, durante una visita a Dallas, in Texas, città che per un giorno divenne il centro del mondo

Dallas in quel periodo storico era un luogo molto ostile e pericoloso, difatti, nei giorni precedenti la visita di Kennedy in città apparvero dei volantini nei quali era riportata la frase “Wanted for treason” (ricercato per tradimento), riferita a JFK. Poche e deboli furono, inoltre, le misure di protezione messe in atto in occasione della visita del Presidente, oltre al fatto che molte falle furono riscontrate nel sistema di sicurezza presidenziale

Il corteo presidenziale, partito dall’aeroporto di Dallas alle ore 12.30 locali, giunse a Dealay Plaza, dove si trova il Deposito Libri della Texas School, luogo da dove i colpi d’arma da fuoco vennero esplosi. L’arma utilizzata per assassinare Kennedy fu un fucile di fabbricazione italiana, il Mannlicher Carcano 91/38, presumibilmente acquistato in vista dell’omicidio. Inoltre, l’attentatore, catturato il giorno stesso, riferì di essere un capro espiatorio, ma fu ucciso subito dopo nei locali della Polizia di Dallas da Jack Ruby, un fanatico che volle vendicare l’assassinio del Presidente

Lyndon Johnson, subentrato a Kennedy come nuovo Presidente degli Stati Uniti, aprì subito una commissione d’inchiesta per fare luce sull’accaduto e investigare al fine di trovare conclusioni certe e plausibili. Tale commissione, detta Warren, dal nome dell’omonimo Presidente, Earl Warren, capo della Corte Suprema degli Stati Uniti, stabilì poi che il solo responsabile dell’omicidio fosse Lee Harvey Oswald. La giuria di esperti produsse, infatti, un dossier di circa 50mila pagine in cui veniva spiegato come il temperamento del soggetto stesso avesse portato ad un epilogo simile. L’uomo veniva descritto, infatti, come “psicolabile, mitomane e filo-castrista” e “un individuo che sarebbe voluto divenire famoso grazie a questa uccisione”

Una conclusione che si rivelò essere fin da subito tutt’altro che chiara ed esaustiva e lasciò più dubbi e lati oscuri che certezze, date le dinamiche e le ragioni. Ed è proprio per tali motivi che, da allora in poi cominciarono a nascere e proliferare le prime teorie della cospirazione sul caso. Secondo i sostenitori di tali teorie, JFK sarebbe stato ucciso per una lunga serie di moventi e con mandanti che vanno ricercati nella criminalità organizzata, nel KGB (Agenzia Governativa di Sicurezza dell’URSS, dalla quale divergevano, ai tempi, il servizio segreto sovietico e la polizia segreta dell’Unione Sovietica), in Castro, nelle lobby delle armi e nelle compagnie petrolifere

In aggiunta, un’altra commissione, la House Select Committee on Assassinations, negli anni ’70 provò a risolvere le intricate matasse del problema Kennedy, ma gli esiti furono del tutto insoddisfacenti e non si arrivò ad alcuna sostanziale svolta nelle indagini. Ultimamente anche l’attuale Presidente Donald Trump si è detto disposto a desecretare dei file classificati, tanto che il 26 ottobre 2017 è stata raggiunta la loro declassificazione

Nello specifico, attraverso la nuova documentazione, siamo venuti a conoscenza che, in base a un promemoria del direttore dell’FBI dell’epoca, John Edgar Hoover, la sede di Dallas del Federal Bureau of Investigation aveva ricevuto una telefonata anonima, lo stesso giorno dell’attentato, secondo cui un gruppo organizzato avrebbe voluto mettere in atto l’omicidio di Oswald. A seguito di ciò la stessa FBI avrebbe ricevuto garanzie dalla polizia di Dallas circa la sicurezza dell’indagato: garanzia che non si rivelò essere reale, in quanto, il giorno seguente, Oswald fu ucciso nei locali della Polizia stessa

Secondo la documentazione ricavata, tra i sospetti dell’FBI, oltre ad Oswald, figura anche un certo J.D. Tippit, un poliziotto texano dalle idee conservatrici. Un informatore dei federali, H. Theodore Lee, riferì di aver sentito dire da alcuni frequentatori di un’associazione vicina a Castro che Tippit avrebbe sparato il colpo mortale, e che lui, Oswald e Jack Ruby (l’omicida dello stesso Oswald) si sarebbero visti giorni prima dell’attentato

Nel 1979 un’ennesima Commissione parlamentare indagò sull’omicidio di Kennedy, arrivando alla conclusione che, il Presidente fosse stato ucciso a seguito di un complotto, senza però fornire prove scritte attestanti la tesi. Si escluse, tra l’altro, il coinvolgimento della malavita organizzata, di Cuba, dell’URSS e di elementi deviati dell’Intelligence. Secondo quanto stabilito, la responsabilità sarebbe da attribuirsi a dei potenziali singoli individui, legati ad organizzazioni non identificate, ma che comunque avrebbero agito autonomamente

Nonostante ciò, ad oggi non ci si è ancora muniti di prove certe e valide che riescano a spiegare con un filo logico cosa successe in quei cruciali attimi del 22 novembre del 1963. Molte sono, difatti, le dinamiche a cui non siamo riusciti ancora a dare una risposta e che presentano numerosi lati oscuri: fu davvero Oswald a sparare? E se sì, quanti colpi sparò? Ebbe qualche complice?

Tuttavia, la perenne condizione di segretezza assoluta che per anni ha caratterizzato tale caso, ha fatto sì che con il tempo si creasse una sorta di alone di mistero intorno ad esso, che ha dato vita, durante gli ultimi anni del ‘900, a dei veri e propri capolavori cinematografici in stile thriller e giallo. Tra questi risalta la famosa pellicola di Oliver Stone, “JFK- Un caso ancora aperto”, la quale racconta della coraggiosa inchiesta di un procuratore distrettuale di New Orleans sull’assassinio del Presidente Kennedy

Detto ciò, riusciremo mai a trovare una soluzione a tale avvenimento, oppure è un caso talmente enigmatico da essere destinato a rimanere per sempre senza risposta?