Greta Thunberg è stata la prima a indicarci la strada, ma… ora tocca a noi batterci per te, caro ambiente!

di Ludovica Celletti

Greta Thunberg, una bambina di 15 anni affetta dalla sindrome di Asperger, alla sua tenera età ha già dimostrato di avere uno spiccato interesse nei confronti dei problemi concernenti il clima. Tutto è cominciato così: i primi di settembre, periodo caratterizzato da una serie di fortissime ondate di calore che hanno portato poi a degli incendi boschivi, Greta pensò bene di non andare a scuola come ogni suo coetaneo, bensì di presentarsi davanti alla sede del parlamento del suo Paese nativo, la Svezia, per battersi in favore di quello in cui crede. E così ha fatto poi tutte le mattine…

Il coraggio di questa giovane sembra non avere alcun limite in quanto non le è bastato protestare: senza alcun timore si è presentata il 14 dicembre scorso alla conferenza COP24 puntando il dito contro l’indifferenza dei potenti riguardo le disuguaglianze climatiche e sociali.

La leonessa che è in lei è venuta fuori così: «voi parlate soltanto di un’eterna crescita economica verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all’interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema».

Con queste parole la giovane svedese ha espresso una rabbia comparabile con quella di chi sta vedendo minacciato il proprio futuro. Tale discorso ha aperto la finestra a varie problematiche che ci rendono di gran lunga più consapevoli dell’importanza della “salute” del nostro mondo, della nostra realtà; allo stesso modo, ha contribuito a farci comprendere come la causa di tutto questo siamo proprio noi con il comportamento che assumiamo, totalmente disinteressato ed egoista, derivato da una filosofia di vita la quale vede tra i mattoncini alla sua base un tipo di pensiero prettamente individualista.

Pensare che una quindicenne sia giunta a tali conclusioni dovrebbe indurci a riflettere in merito a chi siamo, chi stiamo diventando, ma soprattutto chi diventeremo un domani nel caso in cui decidessimo di rimanere inermi di fronte a ciò che sta interessando il nostro pianeta e perciò,disinteressati verso noi stessi ed il nostro futuro.

Il 15 marzo l’iniziativa svoltasi per la prima volta in Svezia, paese di provenienza della giovane attivista, ha dimostrato di poter superare le frontiere senza alcun problema: difatti è stato proprio in tale giorno che migliaia di studenti sono andati a Roma, esprimendo poi, per mezzo di un’unica voce ( quasi corale potremmo dire), la loro opinione al riguardo. Sarà sufficiente scioperare per ottenere quello che cerchiamo? Non avremmo mai potuto scoprirlo se avessimo lasciato che quel venerdì fosse lo stesso di sempre: casa-scuola, scuola-casa.

Naturalmente è impossibile arrivare a toccare il cuore di tutti, questo perché comunque ogni abitante della Terra ha una testa, un suo modo di pensare che non per forza deve omologarsi a quello comune. Ci possiamo rendere conto di ciò anche solamente leggendo le critiche che a Greta sono state fatte: molte persone sostengono infatti che questa idea non sia propriamente farina del suo sacco, in quanto si tratta semplicemente di una bambina all’inizio dei suoi anni più complicati: l’adolescenza. E questo magari è vero, protrebbe essere stata aiutata da qualcuno, ma resta il fatto che questo suo interesse è suo e rimarrà tale, e sarà sempre così.

Credo sia apprezzabile il fatto che tale problematica sia potuta entrare a far parte delle priorità di una persona talmente giovane ed inesperta. Ora tocca a noi batterci per te, caro ambiente!