Cambia l’esame di maturità e cambia anche l’anno in cui le nuove  disposizioni saranno applicate: dal 2019 avremo un esame totalmente diverso

di Martina Santori

Il 14 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha dato il via alla riforma dell’esame di stato proposta dal MIUR e si è da poco concluso l’iter che porterà all’approvazione finale. Se le modifiche resteranno quelle previste nel 2019 l’esame di quinta superiore verrà svolto in maniera totalmente diversa rispetto ad oggi.

Ora quello che a noi interessa principalmente è scoprire come funzionerà il nuovo esame e quali sono stati i principali cambiamenti.

Nel nuovo esame di maturità sono state applicate varie modifiche come l’abolizione della terza prova, cosa che ha portato tanta gioia agli studenti.  L’esame sarà composto di due prove scritte e un’orale, mentre il voto – espresso in centesimi – si baserà sul punteggio delle varie prove e sui crediti acquisiti negli anni precedenti.

La prima prova sarà come sempre di Italiano, mentre la seconda sarà scelta in base all’indirizzo di studi: entrambe influiranno con un massimo di 20 punti nel voto finale.

L’orale, la fase finale dell’esame, cambierà un pochino: accerterà “il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione dell’attività svolte in alternanza”. Quindi il colloquio darà una rilevante importanza all’esperienza di Alternanza-Scuola Lavoro, caratteristica necessaria  per accedere all’esame.

Ci sono novità riguardanti anche i criteri di ammissione all’esame, i quali funzioneranno in modo diverso. Per essere ammessi al nuovo Esame di Stato non  sarà più necessario avere la sufficienza in tutte le materie, ma basterà avere la media del sei, a cui contribuirà anche il voto della condotta. A fronte di questo sarà obbligatorio partecipare alle prove Invalsi, il cui voto fortunatamente non influenzerà la media.

Come detto in precedenza, il giudizio finale  sarà espresso in centesimi e sarà dato più valore all’andamento scolastico durante gli ultimi tre anni di superiori: i crediti scolastici accumulati dagli studenti passano infatti dai 25 punti attuali a 40. L’abolizione della terza prova ha portato l’obbligo di modificare anche i punteggi delle prove. A partire dalla maturità 2019 è prevista l’assegnazione di un massimo di 20 punti sia per la prima prova sia per la seconda e di 20 punti per il colloquio.

 Per quanto riguarda la  composizione delle commissioni di maturità  non è stato fatto nessun cambiamento. Saranno ancora miste, formate da tre commissari interni, esterni e un presidente di commissione esterno.

La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli afferma però che tutto questo non è ancora del tutto sicuro, perché i decreti attuativi passeranno sotto l’esame delle Commissioni parlamentari per avere una massima condivisione possibile