TTIP e CETA sono due trattati commerciali che potrebbero incrementare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro. Ma perché allora tanta opposizione da parte dei cittadini?

di Giulia Nenne Athie

Il TTIP, Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti, e il CETA, Accordo Economico e Commerciale Globale, sono due intese internazionali tra l’Unione Europea e rispettivamente Stati Uniti e Canada.

Questi due trattati hanno lo scopo di abbattere le barriere normative che rendono complicato lo scambio di merci nei mercati UE, USA e UE, Canada, implicano l’abolizione dei dazi sui servizi, dal sanitario al trasporto, le merci e gli appalti; infatti, come dichiarato dal commissario europeo del commercio Karel De Gucht, lo scopo del TTIP è quello di eliminare le regolamentazioni da una parte all’altra dell’Atlantico.

La creazione di un trattato che semplifichi gli scambi tra UE e USA è un argomento discusso sin dal 1995 con la creazione del TransAtlantic Business Dialogue, un gruppo segreto di delegati di società statunitensi ed europee che mirava a un’agevolazione degli scambi tra i due continenti in questione.

Nonostante questo trattato sia stato oggetto di riunioni transatlantiche per decenni, il pubblico ne è venuto a conoscenza solo nel 2013 e da allora l’accordo è stato attaccato da moltissime associazioni ambientaliste e per i diritti dei piccoli imprenditori.

Il TTIP è un argomento controverso. Da un lato è sostenuto da persone che credono che incrementerà la crescita economica, in quanto riduce i costi dell’esportazione delle merci che gravano sulle aziende. Inoltre il TTIP vuole fissare delle regole per lo scambio di merci rispettoso dell’ambiente e si promette di creare posti di lavoro per i cittadini. Ma perché questo trattato ha creato tanta opposizione da parte dei cittadini?

L’aspetto che più preoccupa i cittadini europei è l’introduzione nel nostro continente di prodotti alimentari e vegetali contenenti ormoni e pesticidi non legali in Europa e l’abolizione delle normative europee sulla sicurezza alimentare. In Europa vige il ‘principio di precauzione’ che stabilisce delle regole di sicurezza alimentare e permette di ritirare un prodotto dal mercato se ritenuto nocivo, mentre le normative americane sono meno rigide rispetto a quelle europee.

Un altro aspetto di questo accordo che angustia molte persone è l’attacco ai servizi pubblici, in quanto l’accordo, garantendo la liberalizzazione del mercato dei servizi, faciliterebbe la privatizzazione di funzioni importanti come sanità o istruzione. Questo effetto è particolarmente preoccupante in quanto è impossibile ripristinare i servizi pubblici una volta diventati privati. Inoltre, con questo Trattato le aziende straniere potrebbero citare in giudizio i paesi ospitanti in caso di perdite economiche dovute a leggi del paese ospitante.

Questa disposizione si chiama ISDS, Investor-State Dispute Settlement, ed è attiva in molti trattati transatlantici. Un esempio del ISDS è il caso Argentina, paese che fu costretto a pagare oltre 500 milioni di dollari a cinque aziende che si sentirono penalizzate dalla scelta dell’Argentina di staccarsi dal dollaro e introdurre i pesos nel 2002.

Il CETA ha lo stesso scopo del TTIP, ma questa volta l’accordo riguarda l’Europa e il Canada: è entrato provvisoriamente in vigore il 21 settembre del 2017, ma non tutti gli stati europei lo hanno già ratificato. Anche riguardo a questo accordo ci sono dei sostenitori, convinti che il trattato porterà ad una crescita dell’economia nel mondo occidentale che si trova a confrontarsi con paesi asiatici con un tasso di produzione molto alto. Ma non mancano coloro che si oppongono, preoccupati della scarsa qualità dei prodotti che entrerebbero in Europa e dell’indipendenza del made in Europe.

Per ora il governo Italiano non ha ancora ratificato il CETA. Per quanto riguarda il TTIP Washington ha chiesto di velocizzare il processo di approvazione del trattato entro il 18 marzo, scatenando così un movimento che sta cercando di non far passare il trattato.

Questi due trattati, in definitiva, saranno benefici per l’Europa oppure ci porteranno molti danni?