È il primo giorno di questo nuovo anno 2021, e oggi celebriamo gli 82 anni del famoso marchio tecnologico USA. Che ancora oggi primeggia nel settore delle stampanti e dei computer 

di Leonardo Russo

Il 1° gennaio 1939 a Palo Alto in California nasceva la prima azienda tecnologica della Silicon Valley (chiamata cosi solo nel 1972) in un garage, creata da due studenti universitari di ingegneria elettronica della Stanford University, Bill Hewlett e David Packard.

Iniziarono da un garage per poi arrivare ad essere la prima azienda tecnologica della contea e a introdurre nuove tecnologie tra cui i transistor, invece delle classiche valvole termoioniche; così da questo momento iniziarono collaborazioni con famosi brand come Walt Disney e la giapponese Sony, che in quel periodo aveva bisogno di componenti per costruire le sue radio.

Nel 1959, dopo vari successi, HP diventa una multinazionale con sedi a Ginevra e Boeblingen. Dopo che furono costruite le sedi in Europa, furono poste in commercio le prime calcolatrici e i primi mini computer, come il modello 2100, prodotti in serie a 16 bit dalla metà degli anni sessanta fino agli anni novanta. Questo rese HP la quarta azienda a sviluppare e fornire mini computer.

Nel 1980, in pieno boom dei personal computer immette nel commercio l’HP 85, uno dei primi ad essere il più “performante”, e una stampante laser che fece guadagnare all’azienda notorietà nel settore delle stampanti. Partiti da soli 5.000 dollari e due dipendenti, Hewlett & Packard arrivarono così a un fatturato di 3 miliardi di dollari e più di 57.000 dipendenti.

Passano gli anni e HP diventa un’azienda all’avanguardia tanto da contribuire a modellare la società americana, con più di 40 miliardi di dollari di fatturato e con oltre 100.000 dipendenti.

Ma, alla morte di David Packard, iniziò una breve discesa – ma proficua – sotto la nuova gestione, nello stesso anno, di Carleton Fiorina, che divenne CEO e presidente della società. Con lui venne attuata una politica aziendale molto efficiente, pur se – per vari problemi – i dipendenti scesero a 85 mila. Così ebbe luogo una rivoluzione interna che portò HP ad affermarsi come leader mondiale di soluzioni IT.

Dopo pochi anni, alla morte del secondo fondatore (avvenuta a inizio 2001) HP ebbe un altro duro colpo che la costrinse a fondersi con Compaq, azienda numero uno nel settore dei computer. Inizialmente ci furono problemi tra le due società, poiché avevano modi diversi di operare nel campo tecnologico. Nel frattempo nacque l’HP Services, che fornisce ancora più servizi, portando a un fatturato di oltre 87 miliardi di dollari.

Gli ultimi anni della gestione di Carleton Fiorina sono la conferma della strategia Adaptive Enterprise e la smart office initiative, attuata dal 2003 fino al 2015 per poi riprendere l’anno successivo, quest’ultima espressamente pensata per accompagnare le piccole imprese nella crescita tecnologica.

Nel 2005 alla guida di HP entra Mark Hurd che dà vita alla nuova strategia business technology optimization (BTO), che porta la società a una cifra di 100 miliardi di fatturato nel 2007.

Hurd si dimette a fine 2010 per le accuse di molestie verso una collaboratrice, e a inizio 2011 Margaret Whitman subentra nel ruolo di CEO e di presidente di HP. Sotto la nuova gestione la società teme di dover abbandonare il settore dei pc per concentrarsi su quello delle stampanti, ma l’operazione non viene mai attuata poiché svantaggiosa. Nel corso dello stesso anno HP diviene la prima azienda tecnologica a produrre computer portatili per unità vendute.

Nel 2015 però, a causa di problemi interni, la società si divide e chiude, per poi riaprire in due aziende diverse: l’HP Inc. (che si occupa di stampanti e pc) e l’HP Enterprise, che fornisce invece servizi per data center e grandi imprese. Nello stesso anno l’azienda annuncia la collaborazione con Bang Olufsen per dare un audio perfetto ai propri pc.

Nel 2017 HP compra la divisione di stampanti della Samsung Electronics, dando vita così a una joint venture con Samsung per le RAM e gli SSD che dovevano essere presenti nei loro pc. L’anno dopo il marchio si aggiudica il cinquantesimo posto nell’elenco del Fortune 500 come la più grande azienda americana di elettronica per fatturato totale, che ammontava a 78 miliardi di dollari.

Fino ad oggi HP, pur avendo problemi interni è sempre riuscita ad venirne a capo, presentando prodotti eccellenti: una caratteristica ‘’specifica’’ che è merito dei due fondatori, che hanno creato questa azienda non solo allo scopo di fare soldi, ma per farla durare per sempre