Sconosciuta l’origine del ronzio e varie le ipotesi in campo che descrivono cosa sia e da cosa possa esser generato. Nessuna di esse però convince gli scienziati, i quali non hanno ancora trovato una spiegazione plausibile…

di Luca Sfrecola

Il Brusio di Taos, detto anche Ronzio di Taos o, in inglese, “The Taos Hum”, è un misterioso e sinistro fenomeno, tutt’oggi senza una definizione scientifica né razionale, che dagli anni ’70 del Novecento, coinvolge ed interessa varie aree sparse per il globo, tra cui il Nuovo Messico, nel sudovest degli Stati Uniti – dove peraltro sorge Taos (nella foto sotto), la cittadina in cui il brusio fu ascoltato per la prima volta – il Canada, le Hawaii, buona parte dell’Europa (tra cui l’Italia stessa, Russia Norvegia e Ungheria), ma anche Australia e Indonesia.

Tale rumore, sordo, acuto, invasivo e di natura tuttora sconosciuta, ha raccolto molte testimonianze nel mondo. I testimoni che hanno assistito, casualmente, all’evento uditivo, hanno dichiarato di non aver mai sentito nulla di simile in vita loro.

La cittadina di Taos, posta su un altopiano a 2.124 metri di altezza, assiste da ben 50 anni a questo singolare ed inspiegabile fenomeno, tanto che molti dei suoi abitanti hanno dichiarato di aver sviluppato ed acquisito, col tempo, un forte senso di insonnia, astenia, ansia e stress. Ma non solo: il brusio, un fastidioso suono a bassa frequenza (tra i 32 e gli 80 Hertz), ha provocato e continua a provocare a coloro che lo odono anche disagi gravi come emicrania, sanguinamento dal naso, difficoltà respiratorie e motorie e attacchi di panico.

Il suono, tanto inquietante quanto affascinante e interessante, è stato anche soprannominato come “grido della Terra”, poiché si pensa che venga dalle viscere del nostro pianeta… Tra le tante ipotesi paventate dagli studiosi, c’è anche che forse sia un lamento della Terra in merito al male e alle crudeltà che l’uomo sta esercitando su di essa… Un ultimatum per avvertire l’umanità di cambiare rotta prima che sia troppo tardi?

Persone che lo hanno udito lo descrivono come il rumore di un treno o un camion diesel che si accende in lontananza, e che rimane con il motore avviato costantemente al minimo. Altrettanto strano e bizzarro, inoltre, il fatto che tale frequenza sia udibile solo ed esclusivamente da una piccola parte della popolazione mondiale, il 2%; una percentuale davvero insolita che lascia grande spazio all’immaginazione e apre anche altri quesiti ed interrogativi sul caso.

Tuttavia scienziati da tutto il mondo da decenni si stanno impegnando e sforzando per cercare di capire cosa ci sia alla base di tale fenomeno acustico. Nel 1993, per la prima volta, un team di ricerca composto da un nutrito numero di ricercatori ha dato luogo ad un laboratorio, gestito dal governo degli Stati Uniti e dall’Aeronautica militare statunitense, per indagare sull’inconsueto mormorio, in seguito a vari reclami dei cittadini vittime del ronzio nel pueblo messicano di Taos, che lamentavano il mancato e carente interesse della comunità scientifica sull’argomento.

Con l’occasione nacque una vera e propria task force di specialisti che comprendeva centri come il Phillips Air Force Laboratory, il Los Alamos National Laboratory e il Sandia National Laboratories. Dopo anni di assidue ricerche venne stilato un dossier che però non portò ad una soluzione immediata.

A seguire, gli scienziati riuscirono a rintracciare le possibili cause del ronzio in una semplice manifestazione acustica, scagionando possibili cause tra cui gli infrasuoni e gli ultrasuoni artificiali. Con il passare del tempo le indagini si intensificarono e si arrivò ad una conclusione che convinse più della prima. Il dito venne puntato contro le installazioni militari in Nuovo Messico, in particolare contro la base militare statunitense denominata “White Sands Missile Range” (nella foto), principale deposito armamentario del Paese.

Il reparto della Difesa U.S.A. fu accusato di sperimentare il Loran C, ossia delle trasmissioni radio di comunicazione adottate per la navigazione dei sottomarini militari, le quali sono in grado di viaggiare per enormi distanze. Ciononostante, la tesi venne subito smontata in quanto se fosse stata veramente questa la causa, i ricercatori non avrebbero fatto così tanta fatica per trovare la fonte di questo implacabile suono.

Ed è proprio in tali casi che, non riuscendo a dare un senso logico a qualcosa di inspiegabile con la ‘ratio’, ci si affida alle teorie del complotto, cadendo in deduzioni ed ipotesi a dir poco fantasiose, che hanno a che vedere con il paranormale e l’ignoto inteso come qualcosa di trascendentale, tra le quali spiccano presunti messaggi di creature extraterrestri, potenze infernali e spiriti maligni.

A fronte di tali fantascientifiche concezioni del fenomeno, nel 2005 alcuni scienziati ipotizzarono si potesse trattare con molta probabilità di una forma di acufene, una patologia che colpisce il muscolo tensore uditivo provocando l’irrigidimento del timpano. Questo spiegherebbe il perché solo un ridotto numero di persone sia in grado di avvertire il rumore e perché tale evento non sia circoscritto ad una sola area in tutto il pianeta, ma sviluppato un po’ ovunque.

D’altro canto, non spiegherebbe il motivo per cui la maggioranza di questi “malati da brusio” risieda proprio a Taos. Oltretutto, se è un fenomeno interno al nostro apparato uditivo, allora cosa hanno rilevato le registrazioni audiometriche che, da decenni, stupiscono e lasciano a bocca aperta interi team scientifici?

E non c’è solo Taos: la cittadina canadese di Windsor nel 2016 passò alle cronache giornalistiche poiché i suoi abitanti – molti dei quali si trovavano all’interno delle loro abitazioni a causa del forte freddo e di una tempesta di neve che stava imperversando sulla città – rimasero sconcertati dall’ambiguo rumore. Ad ogni modo, uno studio confermò poi che esso sarebbe probabilmente arrivato da una vicina acciaieria statunitense sull’Isola di Zug.

Al riguardo, ha voluto prendere la parola, tra gli altri, Glen MacPherson, attuale insegnante di matematica, fisica e psicologia ed ex docente di matematica all’Università della British Columbia (UBC) chiosando: “come molti manifesti hanno menzionato, l’acufene classico è profondamente diverso dal World Hum; è necessario poi sottolineare ancora che ci sono molti suoni creati dall’attività umana che possono somigliare all’Hum, e ci vuole un po‘ di conoscenza per rintracciare quei suoni. Vanno dal rumore elettrico, alle pompe, ai macchinari industriali e così via. Una volta eliminate queste fonti, ci rimane il fenomeno mondiale che sto studiando”.

Un “fenomeno mondiale”, quindi, che conta sempre più casi in tutto il mondo, lasciando attonite milioni di persone: dagli alti grattacieli australiani di Sidney alla regione rurale britannica del Cheshire, fino all’isola di Chichagof, al largo delle coste dell’Alaska.

Tra le tante testimonianze dei cittadini, molti di loro, da una parte all’altra del pianeta, hanno postato in rete video eloquenti (vedi qui), da loro registrati, del persistente suono. Sconvolgenti e a dir poco conturbanti le immagini che ci arrivano dalla piccola cittadina di Terrace, British Columbia, in Canada, dove un’abitante del posto ha ripreso gli istanti in cui l’effetto acustico si è palesato definendolo come “un suono di cui non si riusciva a capire la fonte, ovvero se potesse venire dal cielo o dal sottosuolo”.

CBC News, emittente televisiva e noto periodico canadese, commenta così l’evento: “strani suoni sono stati registrati ieri mattina a Terrace, in British Columbia e sono durati circa 10 minuti. La fonte è sconosciuta. Tuttavia, suoni simili sono stati registrati anche in altre zone della regione e segnalati in altre città del pianeta.”

Inoltre, l’autrice del video, Kimberly Wookey, al riguardo asserisce: “questa è la seconda volta che ho sentito personalmente questi suoni qui a Terrace, in Canada. La prima volta è stata il 19 giugno 2013, ma non era stato così intenso, ma la mattina del 29 agosto 2013 sono stata svegliata da questi suoni. Sono saltata fuori dal letto realizzando che fossero gli stessi suoni che avevo sentito prima e sono corsa per cercare di riprenderli. Arrivata nel soggiorno, ho trovato mio figlio di 7 anni sveglio e spaventato che si stava chiedendo cosa stesse succedendo. Ha detto che i rumori lo avevano svegliato e scosso la finestra. Dopo che è finito, mi sono seduta al computer per caricare il video. Controllando Facebook ho notato che un sacco di gente del posto aveva sentito gli stessi suoni di nuovo, ma questa volta erano stati molto più diffusi. Non ho idea di cosa siano questi suoni, ma sono piuttosto strani e sono contenta di essere riuscita a riprenderli questa volta e condividere ciò che ho sentito.”

Oggigiorno, dunque, nonostante le potenti tecnologie in grado di rilevare ed identificare qualsiasi suono, non siamo ancora riusciti a fornire spiegazioni chiare, precise ed abbastanza convincenti che sappiano colmare il grande alone di mistero che aleggia intorno al fenomeno, ormai divenuto oggetto di studio da parte di numerosi scienziati, matematici e fisici in tutto il mondo.

Riusciremo mai a scoprire cosa si cela alla base di questi inusuali brusii e a capirne le cause?