Ovvero immagini e sentimenti al tempo di Instagram: per dare un valore più vero ai nostri ricordi, senza l’ossessione di apparire

di Noemi Proietti

Vi siete mai chiesti come sarebbe stato il mondo senza Instagram? Riuscite a scattare foto senza modificarle o senza utilizzare filtri? Se le vostra risposta a questa domanda è “no”, questo articolo fa al caso vostro.

Una volta letto, ragionerete un secondo in più prima di modificare le vostre foto. Vi farà riflettere sul valore della fotografia in passato e risveglierà in voi la nostalgia delle foto di famiglia.

Ognuno di noi almeno una volta ha sfogliato un vecchio album di fotografie di famiglia: quanti ricordi… Bastava guardare una foto per vedere le somiglianze con i nostri genitori quando avevano la nostra età o i cambiamenti che ci sono stati nel vestire, nel taglio dei capelli.

Non esistevano filtri che toglievano difetti o modicavano le immagini, era tutto così “vero”.

Oggi l’apparenza è fondamentale e “ritoccare” una foto è indispensabile, tutto deve essere perfetto: qualsiasi imperfezione può essere oggetto di critica e di commenti negativi che possono farti perdere numerosi followers.

Avere una bella presenza, vestire seguendo la moda, essere all’altezza in ogni occasione va benissimo, ma essere narcisisti in modo esponenziale può farci diventare egoisti e ci impedisce di osservare e amare il prossimo perché troppo impegnati a guardarci in uno specchio.

L’ossessione dell’apparire, mettersi spesso in mostra come su un palcoscenico è aumentata grazie ai social network. Instagram, Facebook e whatsapp sono applicazioni che al giorno d’oggi vengono sempre più utilizzate dalle nuove generazioni, per condividere momenti, per comunicare rapidamente e raccontare le proprie esperienze postando foto.

Molte volte i ragazzi non pensano alle conseguenze, ad esempio che un selfie fatto per immortalare un bel momento della giornata possa diventare oggetto di critiche da parte di persone insensibili che si divertono a denigrare il prossimo solo per il piacere di farlo.

Una fotografia non ha più lo stesso valore che aveva un tempo. I nostri nonni utilizzavano la macchina fotografica negli eventi particolari come feste di compleanno o ricorrenze importanti (battesimi, comunioni, matrimoni).

Oggi invece, ci si sofferma a fotografare qualsiasi cosa, da una scritta sul muro ad un piatto di pasta, e si cerca sempre di “catturare” immagini più originali per metterle su Instagram con

lo scopo di raggiungere il maggior numero di “like”. Non si dà importanza al significato, ma solo al soggetto rappresentato. Attualmente una delle “professioni” più remunerate è l’influencer: il suo guadagno è legato al numero di followers. Pur di raggiungere il record di “sostenitori”, sono disposti a postare anche foto dei propri figli, condividendo video che forse sarebbe opportuno “blindare” per tutelare i minori che ancora non hanno la possibilità di scegliere. Alcuni scatti dovrebbero essere impressi sul nostro cuore e non esposti alla mercé di tutti.

Concludo con un consiglio “culinario”. La ricetta per una bella fotografia ha come ingredienti fondamentali semplicità e spontaneità: aggiungete un pizzico di amore e di passione e infine concludete tutto con un bel sorriso, che sarà la vostra ciliegina sulla torta.