Il 26 novembre si è tenuta l’edizione 2020 del premio che vuole segnalare le attività virtuose per lo sviluppo sostenibile. Questo il resoconto dell’evento

di Thomas Vio

 

La nostra scuola ha partecipato all’Xl edizione del premio “Non sprecare”, organizzato online dall’omonimo sito fondato da Antonio Galdo (nella foto), alla presenza di oltre 600 studenti collegati virtualmente da tutt’Italia.

L’evento ha avuto inizio con il discorso di un ragazzo, Paolo Bonvino, ex alunno della LUISS, l’università dove ha preso la sua laurea in Economia. Inizialmente intraprende un percorso all’interno delle multinazionali, poi decide di cambiare rotta per un periodo. Infatti durante la pandemia entra a far parte di un programma chiamato “Teach for Italy”, dove si aiutano principalmente scuole e ragazzi con meno disponibilità economiche o anche scuole dove ci sono molti ragazzi immigrati, i quali hanno bisogno di aiuto per imparare l’italiano. 

Dopo di lui, ecco l’intervento di una ragazza, anche lei studentessa: spiega, anche in base alle sue esperienze, le varie problematiche emerse con la didattica a distanza, a partire dalla comunicazione tra studenti e professori che può complicarsi in caso di problemi di connessione o assenza di mezzi per la didattica. Inoltre afferma che la comunicazione online tra uno schermo e l’altro non può essere la stessa di quella a scuola.

Ne parla però anche in positivo, portando ad esempio la riduzione di sprechi: afferma infatti che questo può essere un esempio di come rivoluzione digitale e sostenibilità possano andare a braccetto. 

L’evento entra nel vivo con il premio categorie Giovane Start up, che va alla società Agricola Moderna di Melzo, dove due giovani durante il lockdown hanno avviato un’attività agricola verticale incentrata sul risparmio. 

L’agricoltura verticale consiste nel coltivare prodotti dentro un “laboratorio” sopra al terreno: questi prodotti crescono naturalmente senza l’uso di pesticidi. Inizialmente hanno avuto problemi nella vendita, ma – passo dopo passo – la vendita di questo prodotto è aumentata.

Il premio successivo viene assegnato all’istituto Elisa Scala di Roma, che con molta semplicità è riuscito a risolvere il problema dei banchi durante il lockdown. Infatti hanno diviso i banchi a metà, con l’aiuto di un fabbro, e questo ha permesso di far rispettare la distanza e di ritornare a scuola senza alcun disagio. 

Un altro premio va ad Andrea Bonomini, il quale è riuscito a gestire nel migliore dei modi il problema della mobilità tramite i mezzi: infatti, grazie a una navetta elettrica, vi è stato un inquinamento ridotto al minimo. Inoltre, grazie alla creazione dell’applicazione, è stato ridotto al minimo anche lo spreco di tempo. Con questa applicazione sono riusciti ad evitare anche gli assembramenti alla fermata dell’autobus, in quanto per entrare dentro il mezzo era necessario prenotarsi per tempo. 

Uno degli sprechi maggiori resta sempre lo spreco alimentare, specialmente del pane, e infatti il premio successivo è andato all’associazione Io Potentino onlus, che recupera il pane sprecato e da esso ne ricava una birra, la 166, chiamata così per la legge 166 sullo spreco.

Uno dei maggiori problemi di questi tempi, soprattutto in Italia, sono i rifiuti e le discariche: l’Europa ci chiede di chiuderle, ma noi non riusciamo a farlo a causa dei rifiuti. Infatti il relativo premio è stato assegnato ad Alessandro Righi, sindaco di un piccolo comune, che ha trasformato una discarica in un parco verde dove i bambini possono andare a giocare. 

Il premio successivo è per la professoressa Capobianchi ed il suo team dello Spallanzani di Roma, che sono stati i primi a fare i test sierologici, soprattutto grazie alla condivisione delle informazioni sulla genetica del virus: in questo modo la professoressa ci vuole mandare un messaggio, nel quale spiega che la condivisione è una cosa molto importante in molti ambiti.

Capitolo inquinamento: uno dei fattori che lo aumentano a dismisura sono le fabbriche, soprattutto quelle che producono pelli. Per questo il prossimo premio va a Giada Dammacco, che – grazie al recupero di funghi – riesce a creare un tipo di pelle che al tatto è simile al camoscio. 

Un nuovo mezzo molto utile è il traghetto elettrico, che è stato costruito principalmente per evitare l’inquinamento e lo spreco, infatti è a zero emissioni.

L’evento si conclude con l’onorevole Maria Chiara Gadda, che ha spiegato l’importanza della legge che porta il suo nome, e come essa possa cambiare in base alle esigenze. 

In conclusione, questo evento da parte mia è stato molto interessante e potrebbe essere molto utile per i giovani come ispirazione